martedì 30 maggio 2017

CYBERBULLISMO. LA LEGGE IN ITALIA. Cyberbullismo, sì definitivo alla legge, ALTALEX, 18 maggio 2017

Arriva il via libera definitivo alla legge contro il fenomeno del c.d. cyberbullismo.
Nella seduta di oggi, 17 maggio 2017, la Camera dei Deputati ha approvato la proposta di legge n. 3139-B recante "Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo", già approvata con modifiche dal Senato lo scorso 31 gennaio 2017.

MIGRAZIONI E MINORENNI. RICERCA UNICEF 2016. Numeri con un volto: "bambini sperduti", i minori migranti soli in Italia, UNICEF, 30 maggio 2017

30 maggio 2017 – Nel 2016 i bambini (0-18 anni) sbarcati sulle coste italiane hanno raggiunto un numero record: 28.223 su un totale di 181.436 persone sbarcate: un dato che supera quello registrato nel 2014, anno dell’operazione umanitaria Mare Nostrum

ANTROPOLOGIA. BRASILE. GENOCIDI CONTEMPORANEI. V. BARBARA, The Genocide of Brazil’s Indians, THE NYT, 29 maggio 2017

SÃO PAULO, BRAZIL — On April 30, a group of ranchers armed with rifles and machetes attacked a settlement of about 400 families from the Gamela tribe, in the state of Maranhão, in northeastern Brazil. According to the Indigenous Missionary Council, an advocacy group, 22 Indians were wounded, including three children. Many were shot in the back or had their wrists chopped.

domenica 21 maggio 2017

MEDIA E SOCIAL NETWORK. INTERNET NON CI HA RESO MIGLIORI. D. CASATI, La confessione del fondatore di Twitter: «Internet non funziona più. E scusateci per Donald Trump», CORRIERE DELLA SERA, 21 maggio 2017

Che lo avesse intuito, lo dimostra una parabola pressoché unica, nel mondo senza pause della Silicon Valley: la fondazione, nel 1999, della piattaforma «Blogger», una delle prime a consentire a chiunque di poter scrivere, e pubblicare, in Rete; il lancio, nel 2006, di Twitter; la creazione, nel 2012, di Medium, piattaforma minimalista e «controcorrente» (solo parole, pochissime immagini: nell'era di Instagram e Snapchat). Ma leggere, sul New York Times, lo sfogo di Evan Williams fa impressione: perché l'intuizione viene posta in termini espliciti, con poche possibilità di fraintendimento.

mercoledì 17 maggio 2017

RAPPORTO ISTAT SULLA SOCIETA' ITALIANA 2017. R. AMATO, Istat: scompaiono la classe operaia e la piccola borghesia, aumentano le disuguaglianze, LA REPUBBLICA, 17 maggio 2017

Non esiste più la classe operaia, si fa fatica a rintracciare il ceto medio, e sempre di più nelle famiglie italiane la "persona di riferimento" è un anziano, magari pensionato. Nel Rapporto Annuale 2017 l'Istat prova a ricostruire la società italiana e a tracciare i connotati delle nuove classi sociali: molto è cambiato ma molto si è cristallizzato. La disuguaglianza aumenta e non è legata a ragioni antiche, al censo, ai beni ereditati, ma in gran parte ai redditi, e in buona parte anche alle pensioni. Da opportunità nascono opportunità: i figli della classe dirigente diventano classe dirigente, i figli dei laureati diventano laureati, gli altri lasciano la scuola giovani. La classe impiegatizia si arricchisce con le attività culturali, le famiglie a basso reddito guardano la tv. Il lavoro si polarizza: scompaiono le professioni intermedie, aumenta l'occupazione nelle professioni non qualificate, si riducono operai e artigiani. E nella classe media impiegatizia le donne giocano un ruolo importante: nonostante nel complesso il tasso di occupazione femminile sia più basso di 18 punti rispetto a quello maschile, in 4 casi su 10 le donne sono i principali percettori di reddito, e dunque con una quota maggiore rispetto agli altri gruppi della popolazione.

domenica 14 maggio 2017

SCUOLA. SULLA BUONA SCUOLA. A. PRISCIANDARO, Una riforma della scuola senza Pedagogia?, LA TECNICA DELLA SCUOLA, 24 gennaio 2015

Riceviamo dal presidente nazionale associazione educatori e pedagogisti italiani, Alessandro Prisciandaro, la seguente lettera indirizzata al ministro Giannini, a favore sulla figura del pedagogista nella riforma della scuola.

SCUOLA. STORIA DELLE RIFORME SCOLASTICHE. M. BOSCAINO, Come siamo arrivati fin qui?, LA RICERCA.LOESCHER, 23 aprile 2014

L’idea ispiratrice era che la scuola pubblica, laica e pluralista fosse non solo il luogo dell’istruzione, dell’educazione e del rafforzamento della cittadinanza consapevole, ma anche lo strumento privilegiato per predisporre le condizioni ottimali affinché la Repubblica potesse far fronte adeguatamente alla previsione del secondo comma dell’art. 3 della Costituzione, quello che sancisce il principio di uguaglianza tra tutti i cittadini: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.

venerdì 5 maggio 2017

PSICOLOGIA. INTERVISTA CON M. BENASAYAG. R. MAZZEO, Miguel Benasayag e il cervello colonizzato dal silicio, IL MANIFESTO, 24 settembre 2016

La psicoanalisi deve rinunciare alle sue pretese di scientificità se vuol cogliere le tendenze profonde nella realtà sociale e quanto esse si riflettano sulla dimensione individuale. Miguel Benasayag sostiene questo cambiamento di prospettiva da molti anni. Non nega cioè che la psicoanalisi possa aiutare uomini e donne in forte sofferenza psichica. Più realisticamente, invita a mettere in relazione una tecnica di intervento psicoanalitico a quanto si muove nella società. Usa un lessico mutuato dalla filosofia francese – l’«essere in situazione» di Jean-Paul Sartre, ma anche il Michel Foucault di Storia della follia – da molti anni. È questo il filo rosso che unisce saggi molti diversi tra loro, da L’epoca delle passioni tristi a Oltre le passioni tristi a La salute a ogni costo (i primi libri due pubblicati da Feltrinelli, il terzo da Vita e Pensiero).

mercoledì 3 maggio 2017

NELL'ERA DELL'IPER-CONSUMO DI MASSA. UNA INDAGINE DI GREENPEACE. L. PAGNI, Shopping, un italiano su due compra vestiti che non usa mai, LA REPUBBLICA, 3 maggio 2017

MILANO - Vi è mai capitato di trovare un armadio un capo di abbigliamento che vi eravate dimenticati di aver acquistato? E, di conseguenza, di non aver mai indossato nemmeno una volta? Non preoccupatevi, non siete i soli. Lo dice una ricerca commissionata da Greenpeace, i cui risultati confermano una tendenza consumistica degli italiani su cui riflettere: un italiano su due ha confessato di aver comprato più vestiti o scarpe di quelli che effettivamente servono e addirittura il 46 per cento ha ammesso di possedere capi di abbigliamento abbandonati in fondo a un cassetto senza che fosse mai stata tolta l'etichetta.