venerdì 31 marzo 2017

AUTOMAZIONE E DISOCCUPAZIONE. M. SIDERI, Il mondo dei robot salvato dal consumismo, CORRIERE DELLA SERA, 30 MARZO 2017

Alcuni tecno-ottimisti poggiano la loro visione del progresso tecnologico su una profezia di Keynes del 1930: in una lezione che si tenne a Madrid, pubblicata poi in forma di saggio con il titolo Le prospettive economiche dei nostri nipoti, Keynes prevedeva che nel 2030 le macchine avrebbero affrancato l’essere umano dai lavori, tutti i lavori. L’umanità, concludeva l’economista, potrà finalmente dedicarsi alla filosofia e all’arte. Keynes si sbagliava e a salvarci non sarà la filosofia, ma il più prosaico consumismo. Ecco perché: oggi anche gli economisti più prudenti si spingono a dire che ogni robot «mangerà» circa 6 posti di lavoro per cui il rischio, a tendere, sarebbe la disoccupazione di massa.

domenica 26 marzo 2017

ESPERIENZE DI PREMORTE E RITORNO ALLA VITA. C. GALLO, Cosa significa tornare alla vita dopo la “premorte”: parla il cardiologo che studia la “quasi morte” Intervista a p. Van Lommel, LA STAMPA, 26 marzo 2017

Dalla morte non si ritorna ma dalla “premorte” in alcuni casi sembrerebbe di sì e il percorso a ritroso verso questo mondo cambia per sempre il viaggiatore che diventa più empatico e fiducioso nel senso ultimo della vita. Questo è almeno ciò che pensa Pim van Lommel, cardiologo olandese, che ha dedicato la vita a studiare i fenomeni di Nde (Near Death Experience), esperienza di prossimità con la morte possibili specialmente negli stati di coma temporaneo o di arresto cardiaco.

sabato 25 marzo 2017

EDUCARE ALLA COMPETIZIONE. IL MODELLO BOCCONIANO. E. SERRA, La «valanga rosa» sulle nevi Quando Competere fa la forza (non solo nello sci), CORRIERE DELLA SERA, 21 marzo 2017

Il segreto della «valanga rosa» ai Mondiali di Aspen? La competizione interna. Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino volevano vincere. Più di tutto. Su tutte. Con una determinazione che ha fatto conquistare all’Italia l’intero podio. Una storia che si ripete. Restando nello sci (di fondo), furono rivali e vincenti Manuela Di Centa e Stefania Belmondo (di loro l’ex tecnico Benito Moriconi raccontò: «Soffrivano proprio quando l’altra vinceva e capivano che per batterla bisognava allenarsi»). Anche le schermitrici Valentina Vezzali e Elisa Di Francisca, non proprio solidali, vinsero insieme l’oro a squadre a Londra nel 2012. Quel giorno, la compagna Arianna Errigo ammise: «Se c’è una medaglia sola da contenderci, siamo tre furie l’una contro l’altra. Ma quando l’obiettivo è comune, diventiamo tre furie contro le altre».

COMPETENZE E COMPETIZIONE. R. COTRONEO, Competenze e competizione? Perché è meglio la conoscenza, CORRIERE DELLA SERA, 24 marzo 2017

Le sciatrici italiane Federica Brignone, Sofia Goggia e Marta Bassino sono ormai per tutti la «valanga rosa». Si sono piazzate nei primi tre posti alla finale della Coppa del Mondo di Aspen. E naturalmente questo riempie tutti di orgoglio. È l’orgoglio di un mondo che negli ultimi anni ha scelto, più o meno consapevolmente, il modello culturale dello sport come esempio per la nostra società. Le imprese sportive sono emblematiche, trasmettono valori: quelli del sacrificio, della costanza, della competizione, della vittoria. Elvira Serra, qualche giorno fa, ricordava che la radice di competenza è la stessa di competizione. Spingendo il ragionamento fino a dire che non c’è «competenza che non si manifesti nella forma di una competizione». E facendo notare che l’accezione negativa della parola «competizione» è un pregiudizio di cui dovremmo liberarci. Ma forse non è del tutto vero.

mercoledì 22 marzo 2017

ANALFABETISMO FUNZIONALE. E. MURGESE, Analfabeti funzionali, il dramma italiano: chi sono e perché il nostro Paese è tra i peggiori, L'ESPRESSO, 21 marzo 2017

Hanno più di 55 anni, sono poco istruiti e svolgono professioni non qualificate. Oppure sono giovanissimi che stanno a casa dei genitori senza lavorare né studiare. O, ancora, provengono da famiglie dove sono presenti meno di 25 libri.

SCUOLA E SQUILIBRI DI GENERE. FEMMINILIZZAZIONE DELL'EDUCAZIONE. S. INTRAVAIA, Insegnante, sempre più un mestiere per donne. Allarme Ocse: "Eccessivi squilibri di genere", LA REPUBBLICA, 22 marzo 2017

Troppe donne in cattedra pregiudicano i risultati degli alunni? A chiederselo è l'Ocse, l'Organizzazione per lo sviluppo economico,  che ha recentemente pubblicato Gender imbalances in the teaching profession ("Squilibri di genere nella professione docente"). Perché la professione dell'insegnante, che in molti stati di tutti i continenti è a predominanza femminile, adesso lo sta diventando un po' troppo, secondo  gli esperti dell'Ocse. La femminilizzazione dell'insegnamento è, infatti, in continua ascesa e siamo ormai al 68 per cento nelle scuole dei paesi presi in considerazione.

sabato 18 marzo 2017

DIPENDENZA E NUOVE TECNOLOGIE. UN SAGGIO DI ADAM ALTER. G. FRANCIS, Irresistible: Why We Can’t Stop Checking, Scrolling, Clicking and Watching – review, THE GUARDIAN, 26 febbraio 2017

The school near the GP practice where I work held an internet safety evening recently, subtitled “How to Keep Your Child Safe Online”. It was in the school hall, hosted by police officers, and explained the role of something called the “Child Exploitation and Online Protection Centre”. The blurb on the leaflet promised parents of children between five and 11 would learn more about the dangers of the internet, and in particular, social media. I’m not sure when it became normal for kids to have to cope with malicious online messages, and be savvy about paedophiles masquerading as peers. In Irresistible, Adam Alter makes the frightening case that even without these hazards, modern connectivity threatens the health of not just our children, but everyone.


DIPENDENZA E NUOVE TECNOLOGIE. UN SAGGIO DI ADAM ALTER, IRRESISTIBILE

People have been addicted to substances for thousands of years, but for the past two decades, we’ve also been hooked on technologies, like Instagram, Netflix, Facebook, Fitbit, Twitter, and email—platforms we’ve adopted because we assume they’ll make our lives better. These inventions have profound upsides, but their appeal isn’t an accident. Technology companies and marketers have teams of engineers and researchers devoted to keeping us engaged. They know how to push our buttons, and how to coax us into using their products for hours, days, and weeks on end.

giovedì 16 marzo 2017

LAVORO AL TEMPO DEL JOBS ACT. DAL SAGGIO DI ALLEGRI E BRONZINI Libertà e lavoro dopo il Jobs Act

lia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro», esordisce l’articolo 1 della nostra Costituzione. Ma di quale «lavoro»? E cosa significa questo principio, che avrebbe voluto essere di emancipazione, quando il lavoro diventa una chimera per i giovani inoccupati, come per i quarantenni e cinquantenni espulsi dal mercato del lavoro e che non ritroveranno un’occupazione? 

LAVORO E ALIENAZIONE. DAL SAGGIO DI F. BERARDI L'ANIMA AL LAVORO - 2016

http://kikukula5.blogspot.it/2017/03/politica-lavoro-alienazione-un-assaggio.html

http://www.deriveapprodi.org/2016/01/
lanima-al-lavoro/

sabato 11 marzo 2017

FASCISMO PEDAGOGIA EDUCAZIONE. UN SAGGIO DI G. GABRIELLI. G. DE MICHELE, L'infanzia militarizzata fra i banchi di scuola, IL MANIFESTO, 7 marzo 2017

In un libro di letture per le classi terze dei centri rurali dall’emblematico titolo L’aratro e la spada del 1940 si trova questa poesia: «Dieci mesi: quattro denti / fermi nitidi lucenti; / quattro punte da cacciare / già nel pan che mamma affetta; / quattro spade da mostrare / al nemico che ti aspetta».