sabato 27 febbraio 2016

FILOSOFIA. DERRIDA E LA PITTURA. J. COIGNARD, L'arte dell'autoritratto secondo Derrida, L'ESPRESSO, 24 febbraio 2016

Questa intervista è apparsa nella rivista "Beaux Arts Magazine" nel 1990 in occasione della mo­stra «Mémoires d’aveugle, l’autoportrait et autres ruines (Memorie di cieco, l’autoritratto e altre rovine)» presentata nella Sala Napoleone del Museo del Louvre, dal 26 ottobre 1990 al 21 gennaio 1991. La pubblichiamo per concessione dell'editore Jaca Book, che la pubblica nel volume di Jacques Derrida "Pensare al non vedere. Scritti sulle arti del visibile (1979-2004)", a cura di Ginette Michaud, Joana Masó, Javier Bassas e - per l'edizione italiana - Alfonso Cariolato


mercoledì 24 febbraio 2016

SOCIETA' E NUOVI RICCHI. KURDISTAN. DA INSTAGRAM

https://www.instagram.com/p/26igRSIyZX/?taken-by=richkidsof.kurdistan

SOCIETA' E NUOVI RICCHI. CINA. DA INSTAGRAM

https://www.instagram.com/p/qvJrN9Ps-t/?taken-by=richkidsofchina

SOCIETA' E NUOVI RICCHI. IRAN. REDAZIONE, La vita glamour dei giovani ricchi di Teheran, CORRIERE DELLA SERA, 24 febbraio 2016

«Rich Kids of Tehran»: un account Istagram e un profilo Facebook (http://instagram.com/richkidsoftehran) dedicati alla bella vita, spensierata e colma di eccessi, dei giovani rampolli delle ricche famiglie iraniane scatena un’ondata di proteste, online e non solo (Foto da Instagram e Facebook)

http://www.corriere.it/foto-gallery/esteri/14_ottobre_06/vita-glamour-giovani-ricchi-teheran-7df7ea02-4d74-11e4-a2e1-2c9bacd0f304.shtml

SOCIETA' E NUOVI RICCHI. RICH KIDS OF RUSSIA. REDAZIONE, La vita dei giovani ricchi russi, tra auto superlusso, alcol, yacht. E cuccioli di leone, CORRIERE DELLA SERA, 24 febbraio 2016

Senza pensieri e a folle velocità, tra champagne, auto superlusso, vacanze proibite e yacht da fantascienza. 
https://www.instagram.com/richrussiankids/

lunedì 22 febbraio 2016

LA MORTE DI UMBERTO ECO. F. CARIOTI, Ecco cosa pensiamo di Umberto Eco Il coccodrillo-verità di Libero, LIBERO, 21 febbraio 2016

De mortuis nihil nisi bonum. Ma se il defunto è l' intellettuale italiano più noto nel mondo c' è anche l' obbligo della verità. Tutta, inclusa quella sgradevole. L' autore del Nome della rosa è stato tante cose. Politicamente parlando è stato l' intellettuale più autorevole tra coloro che hanno diviso l' Italia in due, per venti lunghissimi anni. Da una parte chi studia, legge (preferibilmente Repubblica e Micromega) e ha una coscienza: l' Italia dei giusti. Dall' altra, l' Italia della barbarie: delinquenti, favoreggiatori di delinquenti, subumani della cultura. In parole povere: tutti coloro che hanno votato per Silvio Berlusconi. Una dicotomia che ha fatto di Umberto Eco il grande teorico della inferiorità etico-culturale degli elettori di centrodestra.

STORIA. LA MORTE DI ANGELO VENTURA. REDAZIONE, Morto Angelo Ventura, lo storico che reagì con le armi ai terroristi rossi, IL SECOLO D'ITALIA, 6 febbraio 2016

È morto a Padova, all’età di 86 annil il professor Angelo Ventura, docente emerito di storia contemporanea all’Università del Bo e autore di importanti testi sul Risorgimento, sul movimento socialista, sul fascismo e le leggi razziali in Italia. Era malato da tempo. I funerali si svolgeranno mercoledì 10 febbraio, preceduti dall’alza bara in ateneo, nel cortile antico del palazzo del Bo, alle ore 11. I nome di Angelo Ventura è legato ad uno degli episodi di sangue avvenuti anche in Veneto durante i cosiddetti anni di piombo, quando le Brigate Rosse e altri movimenti comunisti assassinavano, gambizzavano, ferivano esponenti politici, imprenditori, sindacalisti, doventi universitari. Il docente di storia fu gambizzato da un commando del Fronte Comunista combattente, un’organizzazione interessata al confronto con le Br che si era responsabile di espropri proletari e violenze contro le persone in Veneto e nelle Marche. Nel 1979 l’organizzazione cessò di esistere. Ventura, colpito dai proiettili ad un piede, riuscì a salvarsi rispondendo con una pistola al fuoco dei terroristi. «La scomparsa del professore emerito Angelo Ventura – ha commentato il rettore di Padova, Rosario Rizzuto – è una grossa perdita non solo per il nostro Ateneo ma per tutto l’ambiente della ricerca storica e, più in generale, della cultura italiana. Con Ventura se ne va uno storico competente e rigoroso nei suoi scritti, che hanno formato generazioni di studenti. Ricordo in particolare la sua lucida analisi del fenomeno del terrorismo, contributo fondamentale per poter capire un periodo così complesso e tragico della storia del Paese».

ANTROPOLOGIA. LA MORTE DI IDA MAGLI. REDAZIONE, Addio a Ida Magli, antropologa controcorrente, LA STAMPA, 22 febbraio 2016

Lucida fino all’ultimo, aveva finito di scrivere il suo nuovo libro Figli dell’uomo: storia del bambino, storia dell’odio, storia della violenza fatta ai bambini in ogni luogo e tempo in quanto soggetti deboli e senza potere, che dovrebbe uscire nei prossimi mesi per la Bur.

sabato 13 febbraio 2016

PERCHE' LA MUSICA ATTRAE. A. MELDOLESI, Perché guardiamo Sanremo? Ce lo dice la scienza, CORRIERE DELLA SERA, 12 febbraio 2016

Quelli che Sanremo è Sanremo, e gli snob che si divertono a demolirlo sui social. Chi ha cantato con i Pooh e chi si è commosso con Ezio Bosso. Ognuno vive il rito a modo suo, ma tutti, colti e analfabeti musicali, amanti e detrattori di gorgheggi e ritornelli, sono uguali davanti alla legge della musica. Se potessimo osservare il cervello dei milioni di italiani che in questi giorni si sintonizzano su Rai1 in prima serata, scopriremmo che capolavori e canzonette attivano gli stessi circuiti neurali.

PIU' DIRITTI PER TUTTI. COSA SIGNIFICA NATURALE. ORDINE, BONCINELLI, Unioni civili, il dibattito sulla famiglia e quell’abuso del termine «naturale», CORRIERE DELLA SERA, 12 febbraio 2016

Mai come in questo ultimo anno le parole «natura« e «naturale» hanno dominato le pagine dei giornali, i dibattiti televisivi e finanche le piazze. Da quando si parla di «unioni civili», questi termini vengono spesso usati a proposito e a sproposito. In ben due «family day», tra la folla e sul palco si sbracciavano i sostenitori della cosiddetta «famiglia naturale»: una famiglia può dirsi tale, solo quando è in grado di garantire la riproduzione (papà, mamma, figlio/i). Tutte le altre tipologie di famiglia sarebbero «innaturali», come quelle composte da una coppia di due uomini o di due donne (e perché, tanto per essere coerenti, non inserire in questa categoria anche le coppie eterosessuali sterili?).

venerdì 5 febbraio 2016

ANTROPOLOGIA E FAMIGLIA. A. GURRADO, Il diritto? Nasce dal matrimonio. L'arringa in favore della “famiglia naturale” di Lévi-Strauss, IL FOGLIO, 30 gennaio 2016

Guardate la campagna #svegliatitalia (“Chi ama i diritti, li vuole per tutti”): inscena coppie etero e omo bellissime e ammiccanti, disinibite ma innocenti, colte in un abbraccio a letto mentre si promettono eterna felicità e notti di fuoco ridendo di gioia in uno scenario da backstage del Mulino Bianco, incommensurabile rispetto alla scabra realtà dei fatti quotidiani. Allo stesso modo, a fine Seicento, Pierre Bayle postulava una società di atei virtuosi migliore di tutte le nazioni dilaniate dalle guerre di religione ma se la figurava composta solo da tanti Spinoza, senza considerare l’ipotesi che anche fra gli atei potessero esserci delinquenti o imbecilli che le leggi avrebbero dovuto tenere a freno. Quella immaginata da Bayle o da #svegliatitalia è “una società senza società”, espressione di Lévi-Strauss che ho ritrovato in una monografia di Lorenzo Scillitani dal titolo respingente (“La filosofia del diritto di famiglia nell’antropologia strutturale di Claude Lévi-Strauss”, Rubbettino, 168 pp., 15 euro) ma utilissima a radicare il dibattito attorno alla famiglia su “una filosofia del diritto che non voglia cadere preda delle mode culturali dettate dal transeunte” senza ambizioni propagandistiche, il contrario cioè di quanto avviene oggi.

giovedì 4 febbraio 2016

LA MORTE DELLA FAMIGLIA UNO DEGLI EFFETTI DEL CAPITALISMO TRIONFANTE. D. FUSARO, Perché l’economia aspira a dissolvere la famiglia, IL FATTO, 3 febbraio 2016

È difficile che il messaggio passi. La coscienza è capillarmente controllata dall’industria dei consensi, il cui unico scopo èrinsaldare l’ordine dominante. E, non di meno, occorre insistere. L’insistenza, diceva Adorno, dovrebbe essere la cifra della filosofia.