domenica 31 agosto 2014

MEDIA E COMUNICAZIONI DI MASSA. E. MOROZOV, I mastini di Silicon Valley, IL MANIFESTO, 30 agosto 2014

http://kikukula4.blogspot.it/2014/08/economia-della-condivisione-e-morozov-i.html

MEDIA E COMUNICAZIONI DI MASSA. REDAZIONE, Un corto esplora l’abisso tra Facebook e la vita reale, LA STAMPA, 30 agosto 2014

“What’s on Your Mind”, l’abisso tra Facebook e la vita reale

http://www.lastampa.it/2014/08/30/multimedia/tecnologia/whats-on-your-mind-labisso-tra-facebook-e-la-vita-reale-vxMalvQvofDKNXXuzNqBiL/pagina.html
Il cortometraggio What’s on Your Mind di Shaun Higton esplora il confine tra vita vera e aggiornamenti di status su Facebook. E la distanza è enorme: quella che nella realtà è un’esistenza piatta e mediocre, nello specchio deformante del social network diventa una vita felice e ricca di soddisfazioni, capace di attirare l’attenzione e i Like degli amici. Finché il protagonista Scott Thomson non decide di pubblicare uno status che riflette davvero il suo stato d’animo.

domenica 17 agosto 2014

MEDIA E COMUNICAZIONE DI MASSA. I SELFIE SONO UN AFFARE PER ALTRI. F. SBANDI, Selfie, perché varranno milioni di dollari, IL FATTO, 16 agosto 2014

Immaginate un mondo in cui la forma di comunicazione privilegiata tra persone non sia più il testo o il gesto, bensì la foto. Beh, in realtà c’è poco da immaginare: vuole semplicemente dire che siete nel 2014 e avete occhio per quello che vi accade intorno. Sapete bene che nella postmodernità, in cui l’unità di misura è il pixel e non la parola, l’homo videns ragiona, si informa e comunicaprevalentemente per immagini. E in quest’era visuale un elemento in particolare spicca senza dubbio tra tutti, per pervasività nella società e grado di massificazione: il selfie.

giovedì 14 agosto 2014

ITALIA. VENETO. SOCIOLOGIA DELLA DEVIANZA. OUDAI CELSO Y., Tutti figli della serva: affresco di un Veneto dilaniato dalla criminalità, IL FATTO, 14 agosto 2014

Se all’indomani delle rivelazioni sullo scandalo Mose, appena un paio di mesi fa, a qualcuno fosse venuto in mente di sfornare a stretto giro di posta un “instant book”, come talvolta accade in circostanze di analoga urgenza giornalistica, di certo la materia in oggetto gli avrebbe fornito, al di là della semplice cronaca, un ampio repertorio di dettagli pittoreschi e di tipi umani caricaturali non privi di una certa plumbea suggestione letteraria. E se pensiamo a certi dettagli sapidi (o, a seconda dei punti di vista, amaramente avvilenti) delle scorse settimane, a base di ville venete misteriosamente ristrutturate, segretarie plenipotenziarie, mogli imperiose, funzionari pubblici avidi nonché –ça va sans dire– politici sistematicamente dediti al ladrocinio, avremo una vaga idea dellaconcorrenza sleale della realtà italiana odierna rispetto alla fantasia romanzesca.

martedì 12 agosto 2014

DISCUSSIONI. LIBERO ARBITRIO E DETERMINISMO. G. GIORELLO, Siamo liberi perché i nostri geni siamo noi, LA LETTURA, 10 agosto 2014

«Siamo trascinati da ogni parte e, come le onde del mare, agitati da venti contrari fluttuiamo, inconsapevoli della nostra sorte e del destino». Così, in pieno Seicento, scriveva Baruch Spinoza ricorrendo a quella che è forse l’unica similitudine poetica del suo capolavoro. È nell’Etica, infatti, che il filosofo di Amsterdam ci sveglia dal «sogno a occhi aperti» di Cartesio, cioè dall’illusione di una mente razionale che dovrebbe signoreggiare sulle emozioni.

DISCUSSIONI. LIBERO ARBITRIO E DETERMINISMO. E. BONCINELLI, Liberi perchè più forti dei nostri geni, LA LETTURA, 10 agosto 2014

L’uomo ha sempre aspirato alla libertà, ma occorre chiedersi quanto si possa effettivamente essere liberi. E cosa eventualmente lo vieti. Vediamo. Esistono almeno tre forme di libertà, ovvero di indipendenza o di affrancamento da determinismi, predestinazioni e prepotenze: la libertà dalle cose del mondo, la libertà da se stessi (cioè dalla propria costituzione psicofisica) e la libertà dagli altri, intesi come esseri capaci di intendere e volere. La più facile da illustrare e la più trattata da sempre è l’ultima forma, la libertà dal volere degli altri. Da tempo l’essere liberi si identifica con il non essere sottoposti a costrizioni o limitazioni imposte da altri esseri umani che agiscano consapevolmente. Qui non si tratta di sapere quanto si può essere liberi, ma quanto si vuole essere liberi, cioè quanto si è disposti a pagare, come individui o collettività, per esserlo veramente, cioè quanto si vuole essere diretti da se stessi e quanto da altri.

giovedì 7 agosto 2014

FOTOGRAFIA FRA SOCIOLOGIA ED ANTROPOLOGIA. M. MARINI, Lavoro e consumo: i volti di Vassallo nel centro commerciale, L'ESPRESSO, 7 agosto 2014

Il lavoro e il consumo, un pezzo di vita che si svolge in un contesto senza padrone, una tela che le esistenze non macchiano, scivolando via. È un ritratto volutamente cinico di una comunità, o almeno uno dei suoi aspetti, quello che emerge dal tessuto suburbano di un grande polo industriale, attraverso lo sguardo e l'obiettivo di Gianluca Vassallo. Il fotografo e artista italiano espone, fino al 21 settembre, "Profile", una personale allo Schauwerk Museum della città di Sindelfingen.  L'idea alla base della ricerca artistica e sociale di Vassallo è il racconto di un popolo o di una comunità legato al tessuto sociale ed economico nel quale il ritratto è inserito. 

venerdì 1 agosto 2014

ANTROPOLOGIA. BRASILE DEL NORD. REDAZIONE, Amazzonia, primo contatto con gli indigeni rimasti isolati dal mondo, CORRIERE DELLA SERA, 1 agosto 2014

Erano rimasti isolati dal mondo, completamente. Nessun contatto nè fisico nè visivo. Almeno finora. Un gruppo di indigeni dell’Amazzonia ha preso contatto per prima volta nei giorni scorsi con la tribù dei Ashaninkas, nel nord del Brasile. Gli indigeni, secondo quanto spiegano diversi osservatori, sono fuggiti dal loro territorio, in Perù, a causa degli attacchi dei narcotrafficanti e dei taglialegna abusivi che operano nella regione. Secondo Carlos Travassos, responsabile per le tribù isolate della Fondazione Nazionale degli Indigeni Brasiliani (Funai), il primo contatto è avvenuto lo scorso 26 giugno, quando un primo gruppo di uomini è stato avvistato mentre attraversava il fiume Envira per raggiungere gli ashaninkas. Travassos ha raccontato al sito del giornale «Globo» che gli indigeni isolati erano nudi, armati di arco e freccia e «fischiavano e facevano rumori come se fossero animali», probabilmente come misura di protezione per avanzare nella giungla.

GUARDA IL VIDEO: http://video.corriere.it/amazzonia-ecco-ultimi-indigeni-rimasti-isolati-mondo/dc0171d6-1953-11e4-91b2-1fd8845305fa