sabato 28 settembre 2013

MASS MEDIA.TELEVISIONE ALL'ITALIANA. ROMINA SPINA, Come la cultura televisiva italiana plasma la figura della donna, IL FATTO, 28 settembre 2013

Professione starlette
Nei media italiani le donne vengono ridotte ad oggetti del desiderio, quasi senza eccezioni. La rappresentazione volgare consolida vecchi cliché e rende più difficile la posizione delle donne nella società.
Da 25 anni viene trasmesso in Italia in prima serata il programma Striscia la notizia. Il suo successo ininterrotto si deve soprattutto ai contributi dei telespettatori che mettono in luce i mali e i problemi del Paese. Il programma, oltre all’impegno per una maggiore giustizia sociale, ha fatto emergere al tempo stesso un processo mediatico di lenta umiliazione delle donne italiane dando vita ad un fenomeno ormai tipico della televisione italiana: l’entrata in scena di giovani ballerine poco vestite, le cosiddette «veline».



MASS MEDIA E DIPENDENZA. TELEVISIONE ALL'ITALIANA. ANTONIO DIPOLLINA, Italiani sempre più incollati alla tv: sale di 4 minuti la "dose" quotidiana, LA REPUBBLICA, 28 settembre 2013

C'è la crisi? Più televisione. Siamo tutti connessi? Più televisione. E L'Italia? Più di tutti. Solo negli Stati Uniti sono avvinti più di noi al piccolo schermo. È la sintesi estrema di una poderosa ricerca francese, relativa al primo semestre del 2013. L'ha condotta su scala europea - e con gli Usa come riferimento - la società Mediametrie, che comprende anche l'equivalente dell'Auditel d'oltralpe. Anche se - per colpa dei valori più bassi di tutto il giro economico - nessuno va in trionfo, quelli della televisione hanno di che vantarsi: sono al centro di tutti i consumi di tempo libero, se sentite parlare di folle oceaniche che twittano, per lo più stanno twittando guardando la tv e su quello che c'è in tv.



giovedì 26 settembre 2013

VIOLENZA IN TEMPO DI PACE. ROBERTO MARCHESINI, Uno sfruttamento da mattatoio, IL MANIFESTO, 25 settembre 2013

Mattatoio n. 5 è il titolo evocativo che Kurt Vonnegut nel 1969 scelse per rappresentare il cinismo della guerra, utilizzandolo come teatro rappresentativo per il massacro di Dresda del febbraio 1945. Il macello come metonimia, flusso di ricorsività semantiche che hanno nel sangue l'operatore scenico e nella mercificazione del corpo il comune denominatore, diventa così una sorta di Panopticon sulla violenza. Non a caso, il romanzo di Vonnegut, transrealista ante-litteram, utilizzava un secondo titolo, La crociata dei bambini, che alludeva non alla famosa crociata del 1213 bensì alla concezione stessa della guerra che vede gli anziani decidere di mandare i bambini a morire al posto loro. Il teatro di macellazione si snoda in piani di differente orrore: l'anticamera che porta in collisione l'ingenua fiducia del sacrificando con la realtà di ciò che lo attende, la camera della morte che esplicita la violenza istantanea e sempre singolare dell'uccisione dell'inerme, la catena di smontaggio che non solo evidenzia la fragilità del corpo ma altresì la pornografia dell'intento.

MEDIA. TELEVISIONE. FEMMINICIDIO. LUISA BETTI, La narrazione del femminicidio, i media fra stereotipi e 'sensibilità', IL MANIFESTO, 25 settembre 2013

Nel salottino accanto alla sala Zuccari di palazzo Giustiniani, le prime ad arrivare ieri mattina per il convegno «Convenzione di Istanbul e Media» sono Barbara Stefanelli e Luisa Pronzato, del Corsera. In sala c'è a vicepresidente del senato, Valeria Fedeli, che ha organizzato l'evento. Subito dopo arrivano la presidente della Rai, Tarantola, la presidente della camera, Boldrini, Giannini e Calabresi, di Repubblica e La Stampa, e infine Sara Varetto di SkyTg24 con il presidente del senato, Pietro Grasso.


domenica 22 settembre 2013

CAPITALISMO MERCIFICAZIONE CONSUMISMO ED ESTETIZZAZIONE. VANNI CODELUPPI, Quando il capitale si veste d'artista, IL MANIFESTO, 21 settembre 2013

Da Gilles Lipovetsky a Robert Goldman, da Andrea Mecacci a Alberto Abruzzese, un sentiero di lettura sulla tendenza da parte delle imprese a utilizzare l'arte per progettare beni glamour e vendere merci come simboli di stili di vita connotati esteticamente


sabato 21 settembre 2013

RAPPRESENTAZIONI SOCIALI E GUERRA ALLE PAROLE. P. L BATTISTA, Il bando burocratico a 'padre' e 'madre', IL CORRIERE DELLA SERA, 18 settembre 2013

La mania del «politicamente corretto» predilige la guerra delle parole, piuttosto che la riforma delle cose. Adora il simbolo, non la realtà. Vuole imporre per decreto una preferenza ideologica, non una soluzione concreta. Il Comune di Bologna, rivaleggiandocon quello di Venezia per il primato del fanatismo delle parole, vuole bandire con un editto ogni riferimento al «padre» e alla «madre» negli atti pubblici,vuole desessualizzarela genitorialità, vuole ribadire che ogni parola della consuetudinee del buon senso può essere un pretesto di discriminazione.Non dire, sottrarre,rendere tutto neutro, asettico, burocratico, irreale. Surreale.

BIOLOGIA E PSICOLOGIA. HILARY E STEVE ROSE, L'eugenetica a buon mercato, IL MANIFESTO, 20 settembre 2013

Una accurata panoramica sul governo neoliberista del vivente. Un'anticipazione dal volume «Geni, cellule e cervelli» pubblicato da Codice edizioni

CRIMINOLOGIA. LA RISCOPERTA DI LOMBROSO. RENATO FOSCHI, La fisiognomica della normalità, IL MANIFESTO, 19 settembre 2013

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un revival dell'antropologo criminale italiano. Una riscoperta che lo innalza a studioso politicamente corretto, rimuovendo o ridimensionando l'apologia delle basi biologiche dei comportamenti presente nella sua opera


OMOFOBIA E RAPPRESENTAZIONI SOCIALI. AA. VV., Le voci omofobiche della Treccani, IL MANIFESTO, 19 settembre 2013

*Hanno firmato la lettera al ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Massimo Bray e per conoscenza a Giuliano Amato, presidente dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana: Maya De Leo (PhD - Università di Pisa), Federico Zappino (PhD - Università di Sassari), Laura Scarmoncin (Studente - South Florida University), Michela Balocchi (PhD - Università di Firenze), Sara Garbagnoli (Dottoranda - Ehess, Parigi), Francesco Bilotta (Ricercatore in Diritto privato - Università di Udine), Lorenzo Bernini (Ricercatore in Filosofia politica e Coordinatore del centro di ricerca Politesse - Politiche e teorie della sessualità - Università di Verona) 

Pregiatissimo Signor Ministro,
ci rivolgiamo a Lei, non solo in quanto titolare del Dicastero competente a sovrintendere le attività culturali del nostro Paese, ma anche perché prima di assumere tale incarico è stato Direttore editoriale dell'Enciclopedia Treccani. Siamo un gruppo di studiose/i e intendiamo sottoporle alcune considerazioni in merito ai contenuti di alcune voci relative a questioni di genere e sessualità del Dizionario di Medicina (2010) e dell'Enciclopedia, disponibili on-line al sito internet Treccani.it.

domenica 15 settembre 2013

SOCIOLOGIA DELL'AMORE. EVA ILLOUZ, Eros, l'età e i dolori dell'abbondanza, IL CORRIERE DELLA SERA, 15 settembre 2013

L’amore è le sue diverse forme è il tema indagato nell’edizione 2013 del Festival della filosofia di ModenaLa sociologa Eva Illouz interviene domenica (alle ore 15) a con una lezione magistrale dal titolo Perché l’amore fa male. Ne pubblichiamo un estratto.

PSICOLOGIA DELL'AMORE PASSIONE. C. WULF, Separati con passione, IL MANIFESTO, 13 settembre 2013

Da oggi prende il via l'annuale kermesse di Modena, Carpi e Sassuolo. Dopo le «Cose», il tema portante di quest'anno è «Amare». Un'anticipazione della relazione che l'antropologo tedesco terrà il 14 settembre
Nell'erotica cortese dei secoli decimo-dodicesimo si sviluppa un'ulteriore concezione dell'amore, l'«amour passion ». Si tratta di una forma d'amore eterosessuale che riconosce, all'interno della relazione uomodonna, il maggior potere soprattutto alla donna. L'amour passion si definisce come una forma d'amore puro. Benché sulle pagine dei tutt'altro che puri trovatori l'amour passion giochi spesso maliziosamente con l'idea della trasgressione del vincolo matrimoniale, il presupposto su cui esso si fonda è precisamente la rinunzia al superamento di questo limite. Nel suo alveo si sviluppa un'erotica dello sguardo, del linguaggio, del contatto. Il poeta trova piacere nel sottrarre ai suoi desideri ogni forma di soddisfacimento sensibile.


venerdì 13 settembre 2013

ITALIA. FEMMINICIDIO. SILVIA VEGETTI FINZI, Essere e apparire, IL CORRIERE DELLA SERA, 13 settembre 2013

L'omicidio di Gambara e le finte vite su Facebook

La foto, che in questi giorni campeggia sulle pagine dei giornali e gli schermi tv, rappresenta l'ultimo paradosso del femminicidio, la luna nera che incombe sulla relazione tra i sessi, quando il raggiungimento di importanti conquiste civili dovrebbe garantire una pacifica convivenza.

mercoledì 11 settembre 2013

OMOFOBIA IN ITALIA. TOMMASO CERNO, 'Non siete uomini, siete froci', L'ESPRESSO, 11 settembre 2013

«Non siete uomini, siete froci». Così, come un colpo di pistola, l'insulto è risuonato in tutta la banca. Siamo in Sicilia, a Palermo. Allo sportello, di fronte a una cassiera di mezza età, ci sono Marco e Gianni, 44 e 49 anni, professionisti milanesi in vacanza. Avvocato il primo e architetto il secondo, stavano in fila per versare un assegno. Lo stesso giorno in cui, a Roma, un ragazzino di 14 anni si gettava dal balcone a San Basilio. E lo stesso giorno del colloquio di Roberto, 22 anni, studente di ingegneria per un contratto co.co.co a Torino: «Ti muovi sempre così?». Poi: «Tu sei gay?». Morale, il posto è svanito nel nulla. «Ci scusi», hanno replicato alla coop, «ma il suo profilo non corrisponde. Per cui arrivederci».

L'ANTROPOLOGO AL LAVORO. KLUCKHOHN E KELLY, Il concetto di cultura

In questo brano si può comprendere quale sia il significato e la funzione pratica insita nella conoscenza delle culture umane.


domenica 8 settembre 2013

DARWINISMO E RELIGIONE. LUCA NEGRI, Darwin contro i dogmi. Anche quelli degli atei, IL GIORNALE, 9 aprile 2013

Charles Darwin era darwinista? Ovvero un dogmatico sostenitore della teoria sull'evoluzione degli esseri viventi? Insomma, era della stessa pasta di molti suoi odierni sostenitori che non permettono, pena scomunica di oscurantismo, che le sue conclusioni possano essere ridiscusse? La risposta è semplice: non era niente di tutto ciò.

DARWINISMO E IDEOLOGIE POLITICHE. TELMO PIEVANI, Non invocate Darwin per decidere se è meglio la libertà o l'eguaglianza, LA LETTURA, 1 settembre 2013

“”Ma è più darwiniano essere di destra o di sinistra? La domanda può suonare bizzarra, ma non lo è per chi si interroga sulle basi evoluzionistiche del comportamento politico. Con quali esiti? È uscito negli Usa, per mano di Avi Tuschman, che si presenta come «esperto nelle radici nascoste dell’orientamento politico», il libro Our Political Nature (Prometheus Books) che intende svelare i tre istinti innati che presiederebbero alle scelte di voto. In base alle differenti attitudini verso il tribalismo, la diseguaglianza e l’altruismo, sarete di destra o di sinistra (il centro non è pervenuto). L’opera, che indaga le origini della partigianeria, è stata stroncata dall’«Economist» per le generalizzazioni infondate, le semplificazioni e… la partigianeria: «Darwin può aiutare a spiegare tante cose, ma non proprio tutto». 

IL RAZZISMO COME PREGIUDIZIO. SERGIO LUZZATTO, Razzisti, è ora di smettere, IL SOLE 24 ORE,, 1 settembre 2013

I Cold Spring Harbor Symposia erano famosi nel secolo scorso per il loro alto livello scientifico: ho avuto la fortuna di essere presente quando lì per la prima volta fu mostrata in un’immagine rimasta storica la soluzione del codice genetico. Quei simposi avevano successo anche perché si dava ampio spazio alle discussioni informali che si svolgevano per lo più all’aperto in quel bellissimo campus sui prati di Long Island: e quando si parlava di evoluzione la figura di riferimento era Theodosius Dobzhansky, autore del libro Mankind evolving. Ma dopo le spettacolari scoperte di fossili di ominidi pre-umani nel Kenya, fu il fisico Frederick Seitz, allora presidente della Us National Academy, che in un altro simposio raccontò come gli fu chiesto se secondo lui i primi umani erano bianchi o neri. Egli rispose che non aveva dati scientifici in merito; ma poi aggiunse: «Se circa duecentomila anni fa mi fossi trovato, quasi solo, senza mezzi e senza riparo, in quell’altipiano del Kenya sotto il sole equatoriale, mi sarei augurato di essere protetto almeno dalla densità più alta possible di pigmento nella mia pelle». In poche parole, conveniva essere nero.

venerdì 6 settembre 2013

PSICOLOGIA SOCIALE, POLITICA. COLLETTIVO LA BOETIE, Il fascino dell’obbedienza, ALFABETA, 16 giugno 2013

Il vecchio adagio movimentista «chi ha capito e non agisce, allora non ha capito» andrebbe applicato ai lettori del Discorso sulla servitù volontaria. Chi non si sente personalmente tirato in ballo, ingiuriato, accusato dalle parole di Étienne de La Boétie, non ha letto bene le sue pagine o ha scelto di non pagare dazio.La sua invettiva non lascia infatti margini interpretativi di comodo all’indulgenza autoassolutoria: «O popoli insensati, poveri e infelici, nazioni tenacemente persistenti nel vostro male e incapaci di vedere il vostro bene! […] Colui che vi domina ha forse un potere su di voi che non sia il vostro? Come oserebbe attaccarvi, se voi stessi non foste d’accordo?»


domenica 1 settembre 2013

SOCIOLOGIA POLITICA. BENEDETTO VECCHI, EUROPA SULL'ORLO DEL COLLASSO. INTERVISTA CON U. BECK, IL MANIFESTO, 29 agosto 2013

Un'intervista con il sociologo tedesco, che sarà fra gli ospiti del Festival della Mente di Sarzana. «Una visione apocalittica della crisi del capitalismo rafforza il modello neoliberista e lo blinda, negando così le possibilità di trasformarlo»
Benedetto Vecchi

ITALIA. DISEGUAGLIANZA SOCIALE ED ECONOMICA. ROBERTA CARLINI, L'ESPRESSO, 30 agosto 2013

Ormai siamo tra i Paesi che hanno maggiori diseguaglianze nei redditi. E, contemporaneamente, fra quelli dove c'è la minore mobilità sociale tra una generazione e l'altra. All'estremo opposto,per capirci, stanno gli Stati scandinavi
(30 agosto 2013)

IL MITO DELL'ETERNA GIOVINEZZA. M. RICCI SARGENTINI, i cinquantenni eterni giovani, IL CORRIERE DELLA SERA, 1 settembre 2013

Quando si entra nell’età matura? Verrebbe da dire mai. L’allungarsi della vita media, il benessere, il culto per la forma fisica e i moderni trattamenti di bellezza hanno praticamente reso più labili le differenze d’età. Si può essere giovani a 50 anni e vecchi a 30.