mercoledì 30 gennaio 2013

SOCIOLOGIA DELLA SOCIETA' DI MASSA. ALEXIS DE TOCQUEVILLE, Con quale spirito gli americani coltivano le arti, da Democrazia in America, 1835 (tr. it. Rizzoli, 1982)

Questo è il capitolo 11 dell'opera di Alexis de Tocqueville. L'autore descrive l'ansia diffusa per la soddisfazione di nuovi desideri; le strategie del mercato per soddisfare questi bisogni di massa; l'aumento della quantità dei prodotti e l'abbassamento della loro qualità.

giovedì 24 gennaio 2013

TEORIE DEL CONFLITTO SOCIALE. DA AXEL HONNETH AD EMMANUEL RENAULT. E. RENAULT, La scena oscura del riconoscimento, IL MANIFESTO, 18 gennaio 2013


Il filosofo Axel Honneth ha da sempre sottolineato la sfida morale fra le motivazioni e giustificazioni dell'azione rivoluzionaria. Esistono molte altre letture, fino all'idea degli individui «maschere economiche» che giocano ruoli teatrali. Oggi a Roma un incontro

AXEL HONNETH

EMMANUEL RENAULT


mercoledì 23 gennaio 2013

CONFORMISMO ED INTELLETTUALI. GALLI DELLA LOGGIA E., Il mondo gay e le vestali di un certo conformismo, IL CORRIERE DELLA SERA, 23 gennaio 2013


C’è una frase di George Orwell che mi è venuta in mente leggendo sul Foglio del 15 gennaio le obiezioni di Luigi Manconi a quanto da me scritto sul Corriere della Sera del 30 dicembre scorso («Le religioni che sfidano il conformismo sui gay»): quando ho osservato che la discussione pubblica italiana sul riconoscimento del diritto al matrimonio e all’adozione per le persone omosessuali è caratterizzata da una mancanza di voci fuori dal coro rispetto al mainstream, il flusso delle idee dominanti. In specie da parte di chi, per professione (gli psicanalisti) o per vocazione (gli intellettuali in genere), in quella discussione, invece, dovrebbe far mostra della massima indipendenza di giudizio.

SOCIALITA' E NEUROSCIENZE. ARNALDO BENINI, I neuroni della socialità, IL SOLE 24 ORE, 24 giugno 2012

 Nell'homo sapiens la disposizione a capire il prossimo, accettarne le diversità e a cooperare oltre i legami familiari, emerse per proteggersi dai predatori e per facilitare la caccia. La cooperazione extrafamiliare fu decisiva per imporre la supremazia umana nella competizione evolutiva fra le speci, nonostante la gracilità, la lentezza e la debolezza dell'uomo. L'uomo è, più di qualsiasi altro essere vivente, un animale sociale. Il cervello umano crea e seleziona i processi nervosi della convivenza. Sperimentalmente si è visto (R.J.Davidson, B.S.McEwen) che i comportamenti sociali sono i più efficaci nell'indurre modificazioni strutturali della corteccia cerebrale dei primati e dell'uomo. Grazie alla plasticità della corteccia cerebrale, gli eventi nervosi della convivenza determinano sia i rapporti sociali che le loro trasformazioni nel tempo. Le neuroscienze hanno trascurato a lungo i meccanismi nervosi della socialità umana, soprattutto per la difficoltà a studiare eventi naturali e sociali dovuti a meccanismi cerebrali attivi da millenni e in continua trasformazione.

lunedì 14 gennaio 2013

FRA NATURA E CULTURA. LA SOCIETA' IBRIDA. GIUSEPPE REMUZZI, Il gene politico, LA LETTURA,


E se il nostro credo politico dipendesse dai geni? Sì, avete letto bene. Le nostre idee su welfare, immigrazione, matrimoni gay e persino se si debba spendere molto o poco in armamenti: questo e molto altro potrebbe dipendere dai geni (e anche da certi ormoni e dalle proteine che regolano la trasmissione dei segnali fra cellule nervose). «La gente di solito va orgogliosa delle proprie convinzioni politiche», ha dichiarato in questi giorni a «Nature» John Hibbing, docente di Scienze politiche nel Nebraska. «Ciascuno di noi pensa che il suo modo di vedere le cose sia quello giusto; chi la pensa in un altro modo di solito sbaglia, non capisce, non si aggiorna». Secondo Hibbing invece dovremmo tutti essere meno chutzpah (la traduzione giusta non c’è, potrebbe essere «spudorati»): «Ciascuno dovrebbe capire che le cose della politica un altro le può vedere in modo diverso da te, non perché sia meno intelligente o meno colto, ma perché è fatto in modo diverso». Sarà vero? Forse.

BIOLOGIA EVOLUZIONISTICA E COMPORTAMENTI UMANI. SANDRO MODEO, Attenti al macaco che è in noi, LA LETTURA, 13 gennaio 2012


Ricoperto da una «seconda pelle» di scarpe firmate e lingerie raffinata, cravatte di seta e monili, per tacere dell’intrico sempre più fitto di gadget high-tech, l’Homo sapiens si specchia e percepisce come una specie a sé stante. Dimentica — o rimuove completamente — il suo stretto rapporto di continuità/ contiguità coi primati non umani, di cui è una ramificazione filogenetica: in una parola, non vede la scimmia che è in lui.